Un anno esatto fa Elisa e Gabriel partecipavano al tradizionale stage milanese al Citizens of Humanity che questa volta si riproponeva per la sua terza edizione senza i due campioncini simbolo di Veturia. Elisa, vera e propria pioniera della nostra scuola è stata infatti impegnata nel Campionato Assoluto Femminile mentre Gabriel, privato di una wild card che avrebbe onestamente più che meritato per l’U20, ha assunto il ruolo di ospite commentatore del tradizionale evento che comprendeva tutti i principali titoli italiani. E’ stato emozionante seguire la lunga competizione tra i migliori professionisti italiani, con una nota particolare quando a commentare le gesta di Elisa e a proporre le proprie idee era lo stesso Gabriel. L’emozione è stata naturalmente condivisa da tutta la nostra classe veturiana che durante lo stage aveva un filo diretto nel seguire soprattutto gli ultimi momenti della campionessa bergamasca alle prese con l’irriducibile volontà di trionfare almeno nella propria categoria.
E alla fine ce l’ha fatta. In una sfida finale con Valeria Martinelli Elisa è riuscita a prevalere e dunque a conquistare il prestigioso titolo italiano di Campionessa Femminile U20, un risultato eccezionale se si pensa che quest’anno ha ottenuto anche quello Under 18 in quel di Tarvisio e vi sono dunque altri due anni di margine per riprovarci. Una consacrazione da atleta giovanissima che ha già suggellato la propria presenza nella Nazionale con la terza convocazione agli Europei. E tecnicamente posso dire che l’aspetto più rilevante non è neanche l’ottenimento di questo successo ma come in tutte le sue partite (con la sola eccezione di quella con la Zimina) sia riuscita a dominare posizionalmente le proprie avversarie, non solo le esordienti ma anche quelle più esperte, esprimendo allo stesso tempo anche il proprio limite, ovvero la tendenza a disperdere i propri imperiosi vantaggi sulla scacchiera con errori psicologicamente tutt’altro che semplici da digerire. Alla fine è stata brava anche nel sapersi gestire mentalmente partita dopo partita e ad arrivare fino in fondo senza troppe ansie o paure. Da vicino o da lontano l’auspicio è che Elisa abbia sentito l’affetto di quella grande squadra che l’accompagna, dai suoi genitori, ai suoi insegnanti, al suo circolo, nonché degli stessi compagni più giovani che tanto credono in lei.